La lingua de "La Vita Nuova" attraverso le sue concordanze, Volume III

ebook Inanimata-Parola

By Valerio Di Stefano

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La Vita nuova, nell'edizione critica curata da Michele Barbi per la Società Dantesca Italiana nel 1907 e rivista nel 1932, si basa su circa quaranta manoscritti. Oltre a quelli principali, nel XX secolo, sono stati ritrovati altre parti del testo, come il Frammento Trespiano (Ca); nell'insieme, l'opera risulta composta da 42 capitoli e 31 liriche[1]. La recente edizione critica dell'opera curata da Stefano Carrai - che attinge in particolare al manoscritto Chigiano L.VIII. 305, il più antico di tutti, risalente alla metà del Trecento - propone invece una suddivisione diversa, in 31 capitoli, corrispondenti esattamente al numero delle liriche. La composizione, sotto il profilo dei contenuti, si apre con un brevissimo proemio. In esso Dante sviluppa il concetto di memoria (il libro della memoria) in quanto magazzino di ricordi che permette di ricostruire la realtà non in ogni suo dettaglio, ma con una visione di insieme, ricordando cioè l'avvenimento generale.

Valerio Di Stefano (1964) è scrittore, traduttore, linguista, ispanista e filologo. Si è occupato di linguistica computazionale analizzando, tra gli altri, Italo Svevo, Alessandro Manzoni, Miguel de Cervantes, Ludovico Ariosto e Miguel de Unamuno.

La lingua de "La Vita Nuova" attraverso le sue concordanze, Volume III